Quando la tradizione incontra l'innovazione, nascono progetti capaci di attraversare confini geografici e culturali. È quello che sta accadendo con Urban Assassineria, il format di successo che dalla vivace Bari si prepara a conquistare Milano, portando con sé l'esperienza e la passione di Chef Celso Laforgia, orgoglioso socio dell'Associazione Chef del Mediterraneo.
L'Associazione Chef del Mediterraneo rappresenta oggi un punto di riferimento per tutti quei professionisti che, come Laforgia, credono nella valorizzazione delle tradizioni culinarie del nostro territorio, nell'innovazione rispettosa delle radici e nella creazione di network di eccellenza che elevano l'intera categoria. Insieme a colleghi di grande calibro provenienti da tutto il bacino mediterraneo, Chef Laforgia condivide una visione comune: portare la cultura gastronomica del Sud Italia e del Mediterraneo verso nuovi orizzonti, mantenendo sempre salda l'identità territoriale.
La Rivoluzione dell'Assassina: Da Bari al Mondo
C'è un momento magico in cui la padella diventa teatro: l'olio sfrigola, il pomodoro sobbolle, il peperoncino sprigiona il suo calore. Poi arrivano gli spaghetti che, invece di semplicemente cuocere, si tostano fino a diventare croccanti. Nasce così l'assassina, il piatto più audace di Bari, che grazie alla visione di Michele Salvati e Chef Celso Laforgia sta per sbarcare nel cuore di Milano.
Inventata alla fine degli anni '60 da Chef Enzo Francavilla, questa pasta "bruciacchiata" rappresenta l'ingegno culinario pugliese nella sua forma più pura. Urban Assassineria ha saputo trasformare questa ricetta identitaria in un progetto gastronomico contemporaneo, capace di raccontare Bari con un linguaggio nuovo senza dimenticarne le radici.
Il successo del format è stato tale da attirare l'attenzione internazionale: dall'attore americano Stanley Tucci, che nel 2022 ha seguito con entusiasmo la preparazione del piatto per la sua serie "Searching for Italy", ai numerosi turisti gastronomici che organizzano i propri viaggi a Bari proprio per assaggiare l'autentica assassina.
Quattro Domande a Chef Celso Laforgia
1. Chef Laforgia, cosa significa per lei far parte dell'Associazione Chef del Mediterraneo e come questa appartenenza influenza il suo approccio culinario?
"Far parte dell'Associazione Chef del Mediterraneo significa condividere una missione comune con colleghi straordinari: quella di elevare e diffondere la cultura gastronomica del nostro territorio. Ogni socio porta con sé un bagaglio unico di esperienze e tradizioni, e questo scambio continuo di conoscenze arricchisce enormemente il mio approccio in cucina. L'Associazione ci permette di guardare oltre i confini regionali, di comprendere come le diverse tradizioni del Mediterraneo si intreccino e si completino. Questo network di eccellenza mi ha insegnato che l'innovazione nasce sempre dal rispetto profondo delle radici, un principio che applichiamo quotidianamente nel nostro lavoro con l'assassina."
2. Come è riuscito a trasformare un piatto della tradizione popolare barese in un fenomeno di richiamo internazionale?
"Il segreto è stato mantenere l'anima autentica dell'assassina mentre la declinavamo in chiave contemporanea. Insieme a Michele Salvati, abbiamo capito che la forza di questo piatto risiede nella sua semplicità disarmante e nella capacità di sorprendere. Abbiamo creato un menu stagionale che rispetta il ritmo naturale degli ingredienti, sviluppando quattordici varianti diverse che spaziano dalla classica alle rivisitazioni creative come l'Omicidio Polposo con ragù di moscardino. L'approccio dell'Associazione Chef del Mediterraneo ci ha guidati: valorizzare il territorio senza mai tradirne l'essenza."
3. Cosa rappresenta per la gastronomia del Sud Italia l'apertura a Milano di Urban Assassineria?
"Milano rappresenta una vetrina fondamentale per tutta la cucina meridionale. È una città che sa riconoscere e premiare l'autenticità, ma che allo stesso tempo richiede standard altissimi. Portare l'assassina a Milano significa dare dignità nazionale a un piatto che racconta la storia del nostro territorio. Molti colleghi dell'Associazione Chef del Mediterraneo hanno già intrapreso questo percorso di valorizzazione delle proprie tradizioni nelle grandi città del Nord, e i risultati sono sempre stati eccellenti. Milano è pronta ad accogliere la nostra storia, e noi siamo pronti a raccontargliela un piatto alla volta."
4. Quali sono i progetti futuri per Urban Assassineria e come vede l'evoluzione della cucina mediterranea nel panorama internazionale?
"Dopo Milano, stiamo già guardando oltre: l'America non è più così lontana, come amiamo dire con Michele. Ma il nostro obiettivo non è solo l'espansione geografica, bensì la diffusione di una cultura gastronomica che sappia mantenere radici profonde pur adattandosi a contesti diversi. L'Associazione Chef del Mediterraneo sta lavorando proprio in questa direzione: creare una rete internazionale di ambasciatori della nostra cucina. Vedo un futuro in cui i piatti della tradizione mediterranea saranno riconosciuti non solo per la loro bontà, ma anche per la loro capacità di raccontare storie, territori, identità. La cucina mediterranea ha tutto per conquistare il mondo, e noi chef abbiamo la responsabilità di presentarla nella sua forma più autentica ed elegante."
Un Network di Eccellenza che Guarda al Futuro
L'esperienza di Chef Celso Laforgia con Urban Assassineria rappresenta perfettamente la filosofia dell'Associazione Chef del Mediterraneo: professionisti che, pur mantenendo salda la propria identità territoriale, sanno guardare oltre i confini regionali per creare progetti di respiro nazionale e internazionale.
L'apertura prevista tra fine ottobre e novembre in Corso di Porta Romana 131 a Milano non è solo l'espansione di un format di successo, ma il simbolo di una generazione di chef che ha saputo trasformare la passione per le proprie radici in progetti imprenditoriali di qualità, capaci di portare l'eccellenza del Mediterraneo in giro per il mondo.
Dalla padella bollente di Bari alle grandi capitali internazionali, l'assassina di Urban racconta una storia di amicizia, coraggio e appartenenza che rispecchia perfettamente i valori dell'Associazione Chef del Mediterraneo: un piatto che non si limita a saziare, ma che crocca, pizzica e resta nella memoria. Proprio come tutte le grandi tradizioni culinarie del nostro straordinario territorio.