Bari – Fiera del Levante.
Tradizione, sostenibilità e un forte legame con le radici mediterranee hanno caratterizzato la partecipazione di Maria Pia Valentino, socia dell’Associazione Chef del Mediterraneo, alla Fiera del Levante 2025. La giovane chef ha portato in scena una creazione che unisce sapienza contadina e sensibilità contemporanea, conquistando pubblico e colleghi.

Maria Pia ha aperto il suo showcooking con la storica acqua sale, raccontando il recupero delle materie prime e collegando la ricetta alla sua visione di cucina responsabile. Ha poi presentato il pancotto, simbolo di una tradizione che valorizza ogni ingrediente, spiegando al pubblico il significato culturale di ogni passaggio.

Particolare attenzione è stata dedicata alla valorizzazione dei prodotti locali: olio extravergine, verdure stagionali, pane e legumi provenienti da aziende del territorio. «Ogni piatto – ha sottolineato – è una vetrina dei produttori che mi hanno sostenuta, perché dietro ogni ingrediente ci sono mani, storie e paesaggi che meritano di essere conosciuti e apprezzati».

Nel corso della presentazione ha espresso la sua gratitudine all’associazione e a tutti i soci, citando Enzo Dota, Leonardo Vescera, Pascal Barbato, Gegé e Nazario Biscotti, e soffermandosi in particolare su Gegé, nel cui stile ha detto di ritrovare la propria filosofia culinaria. «Ringrazio di cuore l’Associazione Chef del Mediterraneo per questa bellissima opportunità – ha affermato – che mi ha permesso di raccontare il mio modo di cucinare e di dare visibilità ai produttori che mi hanno sostenuta».

L’accoglienza è stata calorosa: il pubblico ha elogiato la qualità e l’originalità dei piatti, confermando il successo di una proposta che unisce sapore, racconto e promozione delle eccellenze locali. «Per me, alla prima esperienza in un contesto così importante, è una grande soddisfazione», ha aggiunto Maria Pia.

Con il suo debutto, Maria Pia Valentino porta un contributo prezioso alla missione degli Chef del Mediterraneo: custodire la memoria gastronomica, promuovere i prodotti del territorio e trasformare la tradizione in un linguaggio attuale, capace di parlare di ambiente, rispetto delle risorse e creatività.