Nel cuore del Gargano, immerso nel silenzio e nella bellezza del paesaggio che circonda il Convento di Stignano – presidio storico della spiritualità francescana e oggi anche luogo di accoglienza per persone migranti – si è svolta una giornata ricca di significato, confronto e relazioni.L'evento, organizzato dalle cooperative Fo.Co. e Mi.Fa. che gestiscono il CAS di prima accoglienza ospitato all'interno del convento (attualmente accoglie 25 richiedenti asilo nell'ambito di un progetto finanziato da contratto con Prefettura, Ufficio Territoriale del Governo di Foggia), ha saputo intrecciare con naturalezza il tema della custodia del territorio con quello dell'accoglienza delle persone, mettendo in dialogo esperienze, visioni e culture.
Custodire i cammini: la direttrice michaelica della Via Francigena
La giornata si è aperta nella sala convegni del convento con l'incontro "La direttrice Michaelica della Via Francigena" – Verso la nascita di un comitato di comunità", occasione per riflettere sul valore e sulle potenzialità dei cammini storici e spirituali come motori di sviluppo locale, cura del paesaggio e attivazione delle comunità.
Nel corso dell'incontro – moderato dalla Dott.ssa Adelaide Capuano, direttrice del CAS di Stignano – si è discusso della necessità di creare una rete di collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini per la valorizzazione, manutenzione e segnalazione dei tratti della Via Francigena, in particolare della sua direttrice garganica, parte dell'antico itinerario michaelico che collega Mont-Saint-Michel alla Grotta di San Michele a Monte Sant'Angelo.
Hanno portato il proprio contributo Michele Merla, sindaco di San Marco in Lamis, Nicola Potenza, presidente del Rotary Club di San Giovanni Rotondo, e Angelo Fabio Attolico, esperto di cammini e turismo culturale presso Regione Puglia e Pugliapromozione.
L'idea emersa con chiarezza è che i cammini non sono solo sentieri da percorrere, ma trame di senso, relazioni e memoria, da custodire e rilanciare come parte viva del nostro patrimonio culturale.
La fraternità come orizzonte: spiritualità e dialogo tra mondi
Il secondo momento della giornata, intitolato "La Fraternità Universale tra le Creature", ha visto un dialogo intenso tra Fra Stefano De Luca, Bernhard Callebaut dell'Istituto Universitario Sophia, e le professoresse Mara Matta e Marianna Ferrara dell'Università La Sapienza di Roma, che hanno accompagnato i presenti attraverso canti e cantici di Francesco d'Assisi e del mistico bengalese Lalon Fakir.
Un finale di festa e sapori del Mediterraneo
La giornata si è conclusa nel chiostro piccolo del convento con un aperitivo "fusion" che ha rappresentato il momento più significativo dell'incontro tra culture. In questa prestigiosa cornice culturale, Diana Pignatelli, rappresentando l'associazione Chef del Mediterraneo, ha cucinato creando un ponte gastronomico tra tradizioni diverse: i piatti tipici del Gargano si sono mescolati armoniosamente ai sapori del Bangladesh e del Pakistan, preparati anche con il contributo degli ospiti del CAS.
La presenza di Diana Pignatelli ha aggiunto un tocco di eccellenza culinaria all'evento, dimostrando come la cucina possa diventare linguaggio universale di accoglienza e condivisione. I suoi piatti hanno raccontato in modo semplice ma profondo la ricchezza dell'incontro tra culture mediterranee e orientali, incarnando perfettamente lo spirito della giornata.
L'intrattenimento musicale ha accompagnato i vari momenti, con band locali che hanno guidato anche alcuni ospiti del CAS nell'intonare canti tradizionali dei propri paesi: un momento emozionante di festa e autenticità.
Una partecipazione viva e consapevole
L'evento ha visto una partecipazione ampia e attenta, con la presenza di cittadini, rappresentanti della società civile, religiose, amministratori locali e realtà associative del territorio. L'interesse e il coinvolgimento del pubblico hanno testimoniato la necessità di ritrovare luoghi e momenti di confronto aperto, che mettano in connessione i temi dell'accoglienza, della spiritualità, della cittadinanza attiva e della cura del paesaggio.
Una giornata riuscita, impreziosita dal contributo culinario di Diana Pignatelli e dell'associazione Chef del Mediterraneo, che ha lasciato nei partecipanti segni di bellezza, dialogo e possibilità, rafforzando la vocazione del Convento di Stignano come crocevia di cammini, culture e comunità in cammino verso un futuro più giusto e umano.